L'essere umano tende, per sua natura, all'integrazione ed alla continuità, cercando di attribuire un "significato" a ciò che gli accade. Prende singoli pezzi della propria vita, li mette insieme, e cerca di trovare un senso logico, un filo, che unisca i singoli pezzi. Ciò è legato alla sua percezione del tempo (kronos), suddiviso in passato, presente e futuro, ma in realtà, esiste solo il presente (“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”, A. Einstein).
Ciò che è importante preservare è il senso di continuità nel tempo e il valore del momento presente, che sono molto importanti per la salute ed il benessere mentale. Infatti, quando il tempo (inteso come percezione soggettiva) subisce una interruzione, lì avviene il "trauma" (che a sua volta dipende dal vissuto personale rispetto ad un dato evento nella storia dell'individuo). La terapia psicanalitica lavora proprio su questa "interruzione", cercando di far riappropriare l'individuo della sua storia personale che è stata interrotta, e del suo senso di continuità nel tempo.
Inoltre, è importante essere consapevoli del momento presente, portare la mente su di esso, e non sul passato (tipo depresso) né sul futuro (tipo ansioso). Come giustamente scrive mia nipote nella sua tesi di laurea in storia dell'arte, "Oggi c’è l’incapacità di stare e di fermarsi, l’impazienza di arrivare, di andare. Non siamo capaci di soffermarci sul processo che porta all’evento, ma ci concentriamo solo sull’evento finale in sé.. E’ un continuo guardare al futuro, rivolgendolo comunque al passato, dimenticando di soffermarsi sul presente.
Sono proprio i giorni più frenetici che ci lasciano meno ricordi, come se il tempo scorresse senza lasciarne traccia e andasse smarrito. Si ha la sensazione di essere sempre sotto pressione e in una fretta incessante, poiché la pressione del tempo si autoalimenta di continuo e siamo continuamente distratti quindi, di conseguenza, si svolgono azioni in modo automatico.
È così bello, invece, attendere che qualcosa accada. Mentre si attende, però, bisogna agire, perché il bello sta in tutto il processo prima di arrivare all’obiettivo; se non sappiamo aspettare e vogliamo avere tutto subito, quando arriviamo al punto che ci eravamo prefissati, non otteniamo nessuna soddisfazione da noi stessi. Il più delle volte, si finisce per sprecare momenti preziosi in attesa di un domani che mai arriverà." (L’inarrestabile moto del tempo ed il suo influire, Giulia Pucci, giugno 2024, pag. 10)