Il Christmas blues o depressione natalizia porta con sé ansia, insonnia, pianto, pensieri negativi, anedonia. Affrontare la tristezza, però, è possibile.
mercoledì 26 dicembre 2018
lunedì 17 dicembre 2018
Come si sceglie il regalo giusto? Per gli psicologi è una questione di «scienza» (di Danilo di Diodoro)
Chi compra un oggetto può ritenere di sapere tutto
dell’altra persona, ma raramente le cose stanno così. Anche chi crediamo di
conoscere è spesso meno trasparente di quanto pensiamo.
giovedì 6 dicembre 2018
Scarabocchi, la vendetta aiutano a concentrarsi (di Enrico Franceschini)
Uno studio inglese rivela che quei disegni aumentano
del 29% la capacità di seguire un discorso
lunedì 5 novembre 2018
Che cosa sono le emozioni (di Luigi Ripamonti)
«Tu chiamale se vuoi emozioni». Lucio Battisti avrà avuto idea di quale bomba concettuale gli aveva piazzato Mogol sotto lo spartito? Forse no, altrimenti avrebbe proposto alternative meno problematiche.
martedì 16 ottobre 2018
I bambini sanno se siamo felici. Già a 6 mesi percepiscono la nostra gioia (di Tina Simoniello)
Quando sono molto piccoli riescno ad associare la vista e i suoni che la
esprimono. A sostenerlo una ricerca dell'università di Ginevra
martedì 2 ottobre 2018
Lo stress è contagioso proprio come il raffreddore (di SARA FICOCELLI)
Tecnicamente si parla di "stress passivo" e l'ultimo studio a sostenerne la pericolosità arriva dall'università delle Hawaii. Colpisce più le donne. L'esperto: "Non è una malattia, ma può dare problemi. Chi subisce è una bomba pronta a esplodere" (da Repubblica del 30/11/2011)
venerdì 7 settembre 2018
Perdersi e ritrovarsi (di G.C., Istituto Solaris: www.solaris.it)
Recenti studi scientifici hanno evidenziato come stia aumentando l’interesse collettivo attorno al concetto di senso della vita.
In una società che possiede e produce tutto (merci, beni e servizi
oltre ogni possibile esigenza) l’effetto della domanda viene oggi
completamente saturato. In altre parole, la natura del desiderio – che
dal dopoguerra ad oggi – era stato indirizzata verso l’appropriazione di
beni, oggi risulta priva di ogni orientamento. Possedere è ormai
ridotto ad un impulso bulimico di breve durata, invariabilmente
condannato nella coazione a ripetere. Al contrario, i nuovi dati
scientifici mostrano un avanzamento di una sempre maggiore ricerca di
senso della vita. Assistiamo quindi ad uno spostamento generazionale in
direzione di una chiave fondamentale per migliorare la qualità della
propria vita (era il 1981, quando Battiato già preconizzava "...cerco un centro di gravità permanente...”).
Il nuovo paradigma, che fino a qualche tempo fa poteva ancora sembrare
astratto ed enigmatico, oggi si è trasformato in un diffuso pensiero di
pubblico dominio. Anche se con definizioni diverse, un numero sempre
maggiore di persone, ognuno a modo proprio intuisce profondamente che è
possibile avere una direzione, un indirizzo, un obiettivo nella vita.
Questa ricerca di senso della propria vita è in parte un concetto
cognitivo, ma in parte è anche una sorta di sentimento: possiede quindi
un significato intimo e personale che fornisce coerenza, unità,
stabilità all’esistenza, fornisce un piacere speciale, una gioia
profonda. Quindi, non sempre chi cerca aiuto lo fa necessariamente per
problemi psicologici. A volte, semplicemente ha perso se stesso e ha
bisogno di ritrovarsi.
Identikit di un infedele: quando la psicologia aiuta a prevedere i tradimenti (di Simone Valesini)
Una ricerca della Florida State University ha individuato le
caratteristiche che identificano le persone che hanno maggiore facilità a
tradire. Rivelando l’esistenza di due meccanismi che aiutano a
evitarlo.
venerdì 3 agosto 2018
L’82 per cento degli italiani non sa riconoscere una bufala sul web - dal rapporto "Infosfera", Università "Suor Orsola Benincasa"
Gli italiani non si fidano dei
social e non sono in grado di distinguere sul web una bufala da una
notizia affidabile. È la fotografia del Paese che emerge dal rapporto
"Infosfera", realizzato dal gruppo di ricerca sui mezzi di comunicazione
di massa dell'università Suor Orsola Benincasa, guidato da Umberto Costantini, docente di Teoria e tecniche delle analisi di mercato, ed Eugenio Iorio, docente di Social media marketing.
lunedì 9 luglio 2018
La pedagogia di Gesù (di Stefano Cifelli)
Il termine pedagogia deriva deriva dal greco παιδαγογια (generare bambini, procreazione), da παιδος (paidos: bambino) e αγω (ago: guidare, condurre, accompagnare) (1). (Wikipedia)
La pedagogia è la disciplina umanistica che studia
l'educazione e la
formazione dell'uomo nella sua interezza ovvero lo studio dell'uomo nel suo
intero ciclo di vita. Non si occupa esclusivamente dei bambini e dell'infanzia ma anche degli adolescenti, giovani, adulti, anziani e disabili; si occupa
quindi degli approcci educativi relativi a tutti i compiti evolutivi dello sviluppo.
Insieme alle altre Scienze Umane si rivolge dunque ai contesti formali,
non-formali e informali dove avviene il processo di cambiamento proprio della
pedagogia stessa.
mercoledì 13 giugno 2018
Uno studio sull'impatto dei social media nella vita di relazione
Stare troppo sui social network distrugge la vita sociale e familiare?
No. A sfatare questo mito ci hanno pensato i ricercatori dell'Università
del Kansas che invece hanno dimostrato come non ci sia una connessione
diretta tra ciò che si fa nella vita reale e l'eccessiva presenza sulle
reti virtuali. Sono stati conclusi due studi pubblicati sulla rivista
"Information, Communication & Society". Il primo ha analizzato i
ragazzi americani tra il 2009 e il 2011. Il secondo studio è iniziato
nel 2015 con 116 partecipanti: metà adulti e metà universitari che hanno
inviato per 5 volte al giorno, 5 volte a settimana, alcuni messaggi di
testo. Spiega Jeffrey Hall, docente di scienze della comunicazione, che
se la regola fosse corretta, "le persone sarebbero dovute uscire di meno
e fare meno telefonate, ma non è stato questo il caso". "Quello che
abbiamo scoperto è che l'uso dei social media da parte delle persone non
aveva alcun rapporto con coloro i quali avrebbero parlato più tardi
quello stesso giorno. Gli utenti dei social media non stavano vivendo un
'dislocamento sociale': se usavano i social media nelle prime ore del
giorno in seguito non sarebbero stati più propensi a rimanere soli -
aggiunge Hall - Non sembra che l'uso dei social media abbia una
relazione con chi ha uno stretto rapporto con i partner in una
conversazione faccia a faccia o telefonica".
Link articolo scientifico:
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1369118X.2018.1430162?scroll=top&needAccess=true
Link articolo scientifico:
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1369118X.2018.1430162?scroll=top&needAccess=true
martedì 17 aprile 2018
Ecco perché gli uomini fidanzati piacciono di piu alle donne
Uno
studio condotto da un'équipe internazionale di scienziati conferma il
luogo comune secondo il quale uomini già "scelti" da altre donne
piacciono di più. Una tendenza che, però, sembra non discendere da
vantaggi evolutivi. E che vale, mutatis mutandis, anche per le opere
d'arte astratte
di SANDRO IANNACCONE
venerdì 2 febbraio 2018
Spiritualità e psicologia: due mondi inconciliabili? (Un contributo alla psicologia della religione) - di Stefano Cifelli
La psicologia della religione si
occupa dello studio e della ricerca sull'atteggiamento religioso in generale,
ed anche delle deviazioni settarie, causa di molti problemi e conflitti
individuali e sociali. In particolare, studia i processi psicologici
interessati alla condotta religiosa: non si interessa di provare l'esistenza di
Dio o di valutare le dottrine delle varie religioni, ma si prefigge di
osservare le caratteristiche dell'atteggiamento religioso, il modo in cui gli
individui e i gruppi sociali manifestano le loro credenze e appartenenze e il
modo peculiare in cui essi vivono la loro esperienza religiosa.
giovedì 4 gennaio 2018
BISOGNA PARLARE CON GLI SCONOSCIUTI (di Luisa Pronzato)
In montagna
viene facile. Ci si saluta, si scambiano sorrisi, qualche parola. A volte
notizie. Un incrocio di occhi e dialoghi veloce, il passo riprende confortato
dallo scambio, informato che il torrente oggi è meglio evitarlo e che la meta è
lì, poco oltre il sentiero. In ascensore è più complicato, «quell’altro» occupa
il nostro spazio vitale. In genere si sceglie il silenzio accompagnato dalla
curiosità per i bottoni dei piani. Tutto pur di non incrociare lo sguardo
dell’altro. Figuriamoci parlare. Può bastare un «buongiorno» a cambiare
l’umore? A volte sì. Una chiacchiera, al caffè, un discorso, in autobus o in
aereo, un’indicazione per strada migliorano la giornata. Non diventerà
amicizia. E neppure si tratta di attaccar discorso in cerca di nuovi amori. Ma
di pura relazione umana. Toccasana per l’umanità. Lo hanno dimostrato alcune
ricerche della University of Chicago Booth School of Business, condotte da
Nicholas Epley e Juliana Schroeder.
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