In montagna
viene facile. Ci si saluta, si scambiano sorrisi, qualche parola. A volte
notizie. Un incrocio di occhi e dialoghi veloce, il passo riprende confortato
dallo scambio, informato che il torrente oggi è meglio evitarlo e che la meta è
lì, poco oltre il sentiero. In ascensore è più complicato, «quell’altro» occupa
il nostro spazio vitale. In genere si sceglie il silenzio accompagnato dalla
curiosità per i bottoni dei piani. Tutto pur di non incrociare lo sguardo
dell’altro. Figuriamoci parlare. Può bastare un «buongiorno» a cambiare
l’umore? A volte sì. Una chiacchiera, al caffè, un discorso, in autobus o in
aereo, un’indicazione per strada migliorano la giornata. Non diventerà
amicizia. E neppure si tratta di attaccar discorso in cerca di nuovi amori. Ma
di pura relazione umana. Toccasana per l’umanità. Lo hanno dimostrato alcune
ricerche della University of Chicago Booth School of Business, condotte da
Nicholas Epley e Juliana Schroeder.